Parliamo di autoerotismo: masturbarsi è lecito e legittimo
Ma qual è il suo significato e qual è la sua funzione? Questi sono i principali aspetti da attribuire all’autoerotismo, in particolare alla masturbazione, che sicuramente ha come obiettivo una maggiore conoscenza di sé e del proprio corpo.
Serve a scoprire quali sono le parti più intime da stimolare affinché si riesca a raggiungere il piacere, il culmine, l’orgasmo, cioè quella sensazione di benessere e soddisfazione.
Oltre all’aspetto della conoscenza corporea, la masturbazione è qualcosa che ci permette di metterci in contatto con noi stessi e crea, per certi aspetti, un coinvolgimento intimo con la nostra persona.
È un gesto che facciamo per noi stessi e, in questo senso, può essere considerato un atto “egoistico”.
Prima di concedersi all’altro o di donare piacere al partner, è importante capire come arriviamo al piacere e, insieme al nostro partner, condividere queste modalità può diventare un gesto di apertura e condivisione che esprime un’intimità profonda nella relazione.
Gli strumenti per il piacere femminile: la storia del Vibratore
Quali sono gli strumenti che oggi la donna utilizza per procurarsi piacere? Sicuramente uno dei più noti è il vibratore.
Ma sei sicuro di conoscere la sua storia?
Il vibratore, infatti, non nasce semplicemente come strumento per il piacere, ma ha una storia medica interessante.
Il vibratore fu ideato nei primi del Novecento come strumento terapeutico per la cura di una patologia chiamata “isteria”, una malattia molto diffusa all’epoca, soprattutto – se non esclusivamente – tra le donne.
I sintomi principali includevano dolore al pavimento pelvico e tensioni muscolari.
La stimolazione meccanica del clitoride, fino al raggiungimento dell’orgasmo, produceva una sensazione di rilassamento che alleviava il dolore e le contrazioni muscolari.
I primi studi sull’isteria collegavano questa condizione anche a sintomi psicologici, come l’ansia. Pertanto, il rilassamento indotto dalla stimolazione meccanica portava a un miglioramento anche di questi aspetti psichici, contribuendo a far sentire la donna più rilassata.
La pratica manuale di questo “massaggio” da parte del medico risultava però molto faticosa e impegnativa.
Per questo motivo, l’invenzione del vibratore viene attribuita al medico britannico Granville, che ideò uno strumento meccanico in grado di stimolare la parte pelvica senza sforzo fisico e produrre così l’orgasmo terapeutico.
Con il passare del tempo, il vibratore divenne sempre più popolare e iniziò a essere commercializzato anche per uso domestico.
Si è passati da una condizione di tabù a una progressiva accettazione, fino a oggi, in cui il vibratore è considerato uno strumento comune e legittimo per il piacere personale.
L’autoerotismo e la masturbazione rappresentano molto più di semplici atti fisici
Sono un percorso di scoperta, accettazione e cura di sé. Conoscere il proprio corpo e il proprio piacere è un passo fondamentale per costruire una relazione autentica e profonda, sia con sé stessi che con gli altri. Sebbene possa sembrare un gesto “egoistico”, in realtà è un atto di amore verso sé stessi che apre la strada a un’intimità più consapevole e appagante nelle relazioni di coppia.
In parallelo, comprendere la storia e l’evoluzione di strumenti come il vibratore ci aiuta a superare i tabù e le resistenze culturali legate al piacere femminile, favorendo una maggiore libertà e rispetto della sessualità personale. Accogliere questi aspetti con consapevolezza significa anche riconoscere il valore della salute sessuale come parte integrante del benessere globale.
È essenziale che ognuno si senta libero di esplorare e prendersi cura del proprio piacere senza sensi di colpa o giudizi, abbracciando l’autoerotismo come una dimensione naturale e positiva della propria vita. Solo così si può costruire una sessualità più sana, aperta e autentica, in equilibrio tra amore per sé e condivisione con gli altri.
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